Ci sono tanti modi per raccontare la propria storia: la cantina La Serena di Montalcino lo fa, anche, attraverso una prestigiosa illustrazione all’interno dell’azienda.
“Le parole non sono il mio forte, non lo sono mai state. Da sempre preferisco raccontarmi attraverso i miei vini- afferma Andrea Mantengoli della cantina La Serena, nel cuore di Montalcino– Sarà per questo che ho trovato fantastica l’idea dell’affresco. Un modo speciale per raccontare la nostra storia. Immediato e d’effetto. Perchè a volte le parole non servono proprio”.
La storia dell’affresco
“La sala degustazioni- afferma Marcello Mantengoli, architetto che ha ideato la cantina -era il luogo perfetto per raccontare la nostra storia: è qui che con i clienti siamo più propensi a raccontarci. Quando io e Andrea abbiamo avuto l’idea di affrescare la parete ho immediatamente pensato a Carlotta Parisi, artista poliedrica che stava sperimentando proprio questa tecnica complessa.
Non un murales, ma una pittura, quella del buon fresco, in cui i colori vengono stemperati in acqua e stesi sopra un intonaco ancora fresco. Così operando avviene la reazione della carbonatazione della calce, ovvero una sorta di fusione tra la calce dell’intonaco e il carbonio dell’aria, che porta a fissare i colori fino a renderli insolubili”.
“Ho accolto con piacere l’invito di Marcello, amico di vecchia data- afferma Carlotta- ed ho pensato a lunga a quale fosse il modo migliore per rappresentare la cantina. L’idea era quella di tratteggiare la storia della famiglia Mantengoli. Per ricostruirla ho parlato con tutta la famiglia, ho ascoltato storie e cercato di interpretare al meglio l’essenza della tradizione stessa. Al progetto ho lavorato con una bravissima collega, Marta Farina, illustratrice di lunga esperienza.
Abbiamo lavorato a lungo; la rappresentazione orizzontale di un periodo cronologico che interessasse tutta la storia della cantina La Serena a Montalcino ha rappresentato una bella sfida. Sono partita dal bisnonno, grazie al racconto di Iva, mamma di Andrea e Marcello, con i due gemelli che, nel corso degli anni, hanno differenziato le proprio strade per ritrovarsi ad incrociarsi di nuovo proprio qui, in questa azienda che rappresenta il fulcro della famiglia. E’ qui che i due tornano portando ciascuno il proprio bagaglio: il sapere architettonico Marcello e l’amore per la terra Andrea. Ho scelto di farlo in modo immediato, con una rappresentazione orizzontale della storia: dai bisnonni alla futura generazione. Dalla terra, da cui tutto nasce, alla corsa a perdifiato tra i filari.
Da quel seme che è il punto di partenza, alla farfalla che esce dal tracciato e si proietta fuori. Ma lo fa portandosi dietro tutta la ricchezza che solo delle solide basi sanno offrire”.
La cantina ha deciso di raccontare il suo affresco proprio in questi giorni. E lo fa in occasione delle feste, feste così particolari che ancora una volta ci vedono, almeno parzialmente, separati.
Feste in cui il calore di un abbraccio viene di nuovo negato, sottolineando ancora una volta la solitudine dei tempi moderni e la mancanza di empatica connessione, nonostante la costante connessione digitale in cui ci troviamo.
Il suo augurio di buone feste la cantina La Serena lo fa proprio così, augurando a tutti un ritorno al seme, a quel vecchio e autentico valore che solo un sincero legame può offrire, insieme ad un senso di calore che nasce da una felicità presente, ma non sbandierata.